Il grande SUV Volvo XC90 blu, assemblato a fine marzo 2024 a Torslanda e dotato del 4 cilindri in linea turbocompresso di 2 litri della famiglia VEA (Volvo Engine Architecture), non sarà consegnato a un cliente, ma esposto al museo World of Volvo a Göteborg, in Svezia.
Verso un futuro elettrico
L’azienda scandinava ha mantenuto la promessa: entro il 2030, Volvo abbandonerà completamente i motori a combustione per diventare un marchio automobilistico esclusivamente elettrico. Questa svolta è iniziata nel 2017, quando l’allora CEO Hakan Samuelsson ha avviato una strategia aggressiva di elettrificazione.
L’addio ai motori diesel
L’addio ai motori diesel rappresenta una svolta significativa per Volvo, che ha venduto oltre 10 milioni di vetture diesel, soprattutto in Europa. Volvo ha iniziato a monitorare la produzione di auto diesel solo nel 1991, ma la storia iniziò nel 1979 con la 244 GL D6, alimentata da un motore sei cilindri a aspirazione naturale fornito da Volkswagen e Audi. Nei primi 12 anni, Volvo si affidò ad altri costruttori per i motori diesel, fino al 2001, quando iniziò a produrre in proprio un’unità a 5 cilindri nello stabilimento di Skövde.
L’evoluzione dei motori Volvo
Nel 2008, Volvo lanciò la gamma Drive-E con un motore 1.6 sviluppato in collaborazione con il gruppo PSA. Nel 2012, la V60 D6 divenne la prima ibrida plug-in a combinare un motore diesel con un’unità elettrica. La seconda e ultima generazione di motori diesel Volvo, un quattro cilindri in linea, debuttò nel 2013 e alimentò molti dei modelli più venduti in Europa negli ultimi dieci anni.